XII

Basterà un soffio d'erba, un agitato
moto dell'aria serale, e il tuo nome
più non resisterà, già dissipato
col sospiro del giorno. Sarà come
quando, per gioco, cedevi l'amato
calore della mano al marmo — come
quando il tuo sangue leggero, alitato
appena dal tuo labbro, sulle chiome
dei pioppi s'esauriva in un rossore
vago di brezza: e io sentivo la pena
di quel lungo tuo eccedere in amore
disilluso e lontano, tu la pena
di non essere sola nel nitore
d'un presagio d'addio — tu già serena.


SONETTI DELL'ANNIVERSARIO
CRONISTORIA (1938-1942)
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